La prima Stella del mio futuro firmamento

Notizia del 12/09/2013

Scritto da Gioi

Si sa, le stelle Michelin sono tante in giro per il mondo, ma poi non così tante come sembrerebbe e un motivo ci deve pur essere!

Il cielo era nuvoloso, c'era una strana aria. Man mano che attraversavo montagne, il cielo si incupiva. Sul San Pellegrino inizia a piovere. Piano, quasi timidamente: che paesaggio però, sembrava novembre inoltrato, ma c'era nell'aria qualcosa di magico, un profumo di resina, fumo, bello, anzi buono!

Inizio a scendere verso Moena, ero emozionata :D riabbracciavo la Francy e insieme saremmo andate a cena nel luogo magico delle fate di Val di Fassa: Malga Panna! Ero nel cuore delle Dolomiti.

Un giretto in centro per fotografare fiori, alberi in legno, panchine e coperte e poi l'incontro con la Princy. Trucco, parrucco e preparazioni varie per lei, per me ormai non c'è più storia, inutile insistere :D

Si parte! Su per quella stradina che si inerpica ripida in mezzo a prati tenuti perfettamente, a baite e casette da cartolina. E arriviamo. Piove. Piove forte. Entriamo e ci accoglie un ambiente caldo, famigliare. Ci viene incontro il loro Maitre, una persona squisita e sorridente, insisto sorridente! e la cosa non è così scontata (sì lo so, sono di parte, ma non sto assolutamente esagerando); Malga Panna è uno splendido locale tutto in legno, nel loro classico stile, una malga raffinata ed elegante, senza però intimidire. Dopo i convenevoli di rito, ci accomodiamo e decidiamo il menù; il Sommelier ci ha sapientemente guidato in ogni portata, facendoci degustare vini assolutamente preziosi!

Non ve lo racconto il menù, e non metto foto dei piatti, nonostante, credetemi!!!, li abbia fotografati sotto ogni angolazione possibile. Vi rovinerei la sorpresa, nel caso decideste di andarci. Vi dico solo che è da provare, ogni piatto, anche il più semplice con il quale si inizia il percorso, era eccellente.

Ogni portata valeva l'attesa: la cura nella composizione di ogni piatto mi ha lasciata stupita. C'era il loro territorio in quei piatti. C'erano il bosco, ma anche i prati. C'erano i cortili, ma anche i pascoli. C'era il profumo della tradizione, il gusto dell'innovazione, la passione e l'amore per questa meraviglia di cosa che è il cibo!

E il vino completava ogni boccone.

Poi il lavoro che fanno Simone e Michele è da manuale: accompagnano con garbo, (e scusatemi se insisto) sempre sorridenti, ogni portata. Ti fanno sentire a casa, ma ti fanno sentire Principessa! Vi par poco!?

Che dire se non ringraziare per questa meravigliosa esperienza sensoriale e non solo, il magnifico Chef e tutti i suoi collaboratori: quanto mi piacerebbe entrare in quella cucina e starci per un po'!

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